Dubbi sull'Operato di Famitsu

Famitsu è considerato uno dei più autorevoli settimanali e mensili che trattano di videogiochi, in Giappone ma anche all'estero. Una sorta di Bibbia videoludica con una spiccata influenza sull'opinione pubblica. Io stesso, su Enter the Crackhouse, ho riportato in diverse occasioni le valutazioni di Famitsu. A quanto pare, queste non sono sempre attendibili. Secondo un certo "108", che dice di andare a cena con i redattori della rivista nipponica piuttosto frequentemente, Famitsu non sarebbe altro che una rivista di pura PR, in cui le case editrici versano compensi economici per vedere recensito il proprio gioco. Inoltre, sembra che il criterio di valutazione dei titoli in esame tenga in larga considerazione la fan-base che supporta quel gioco e l'hype che lo circonda. Un titolo atteso e amato da tutti gli appassionati, quindi, non verrà mai bocciato su Famitsu.

Potrebbero essere solo pareri personali di quel tale "108", ma vi sono dei riscontri nella realtà che fanno riflettere. Da un confronto fra le valutazioni di Famitsu e la media delle riviste occidentali emergono alcuni casi in cui un titolo sia elogiato dal primo e bocciato dalle seconde. Il caso di Gundam: Crossfire per PS3 è davvero esemplare. La serie dedicata al robottone nippoinico è garanzia di vendite e un grandissimo successo commerciale. Famitsu, quindi, gli ha appioppato un lusinghiero 32/40 (8/8/8/8). La stampa online occidentale, invece, non esita a stroncarlo con una media di 36/100 (fonte: Gamerankings.com). La stessa cosa accade per Sonic the Hedgehog e per Dead or Alive Xtreme 2. Queste rivelazioni lasciano l'amaro in bocca e a poco serve la giustificazione che attribuisce questa pratica a un fattore culturale. Famitsu rimarrà il numero 1 per quanto riguarda anterprime e foto in esclusiva - a tutti gli effetti parte dell'enorme campagna di PR della rivista -, mentre le valutazioni è meglio soppesarle a dovere prima di considerarle come oro colato.

Riferimenti:
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