Recensione/ Resident Evil 5

Settimo episodio della serie e primo a godere del lifting next-gen, Resident Evil 5 è uno dei titoli più attesi ed è pure riuscito a suscitare delle critiche per un ipotetico spirito razzista. Riuscirà a superare il suo predecessore?

Resident Evil 5
Sviluppatore: Capcom
Editore: Capcom
Distributore: Halifax
Genere: Sparatutto/Azione
Piattaforma: Xbox 360 (disponibile per PlayStation 3)
Titoli correlati: Resident Evil 4 (GameCube, PC, PlayStation 2, Wii); F.E.A.R. 2 (PC, PlayStation 3, Xbox 360)

Pare che il pompelmo faccia male

La saga horror di Capcom ha lasciato già da un pezzo la propria identità in pasto agli stessi zombie che l'hanno portata al successo. Resident Evil 4 ha rappresentato un cambio epocale per la serie con un'impostazione nettamente differente, pur mantenendo per lo più intatta l'atmosfera che da sempre lo caratterizza. Con il quinto episodio, anche questo importante tassello si perde in quello che, di fatto, diventa uno shooter in cui l'abbondanza dei nemici prevale sulla suspense. Nel nuovo territorio degli sparatutto, Resident Evil 5 è un mezzo fiasco. Porta con sé l'obsolescenza di un sistema di controllo che non permette di gestire gli scontri a fuoco con fluidità, un'eredità che lo inchioda al muro per coloro che non conoscono gli albori della serie. E anche per gli appassionati, non può che essere un continuo incespicare nel meccanismo "stopand go" che ne consegue, costretti a tenere premuti i grilletti destro e sinistro a seconda che si voglia usare l'arma da fuoco o quella da mischia. Anni di evoluzione nei controlli e nel pad non sono mai esistiti, con Resident Evil 5. E' altrettanto vetusta la serie di caricamenti che spezzano il fluire del gioco, rimembranze delle porte dei capitoli suPSOne che fanno pensare a un team di sviluppatori ignoranti di quali benefici porti un mondo di gioco in streaming.

Resident Evil 5 sente la pressione dell'acclamato fratello maggiore e dei cliché impostati dalla serie negli anni trascorsi. Per non sbagliare, ne segue fin troppo da vicino le orme, riciclando nemici e situazioni per un costante effetto di déjà vu. Ecco ricomparire le motoseghe, ecco sbucare dall'angolo i famigerati cani: ma ormai non fanno più paura per un survival horror in cui la sopravvivenza è data unicamente dalla gestione di un inventario da massimo 9 oggetti, mentre la parte horror non è nemmeno più visivamente d'impatto. Tanto che le raccapriccianti visioni degli zombie mangia-carne sono purtroppo solo un ricordo del passato. Come nel quarto episodio, il virus T dellaUmbrella Corporation lascia il posto alla Piaga, un parassita utilizzato per creare armi biologiche sovrumane. La narrazione pesca a piene mani da una vicenda piena di cliché: un boss a metà avventura che, in ultima misura, diviene egli stesso un mostro ricorda simpaticamente iMeganoidi di Daitarn III. Fa però piacere vedere nuovamente sul campo di guerra Chris Redfield in coppia con Sheva Alomar, una nuova splendida eroina tutta curve, alla ricerca di Jill Valentine in una sperduta area dell'Africa.

Il nuovo episodio è pensato per il co-op (online o con schermo condiviso) e giocato con un amico offre un'esperienza per lo più memorabile grazie agli scontri a fuoco adrenalinici e alle sezioni da completare separatamente. In questo, Resident Evil 5 è davvero eccitante e contribuisce in larga parte a riscattare quello che altrimenti sarebbe un pallido sequel. In assenza di un compagno,Sheva è controllata egregiamente dalla CPU a cui impartire ordini tramite il tasto B, offrendo anche in single player un coinvolgimento sopra la media. L'intelligenza artificiale gioca in ogni caso un ruolo determinante nel quinto capitolo e costituisce un punto di continuità con l'episodio precedente. Non più zombie barcollanti, i nemici mantengono la loro umanità nei comportamenti e, per questo, reagiscono in maniera credibile alle varie situazioni, a garanzia di combattimenti distanti da un mero tiro al bersaglio. Gli stessi indigeni fanno uso di diverse tipologie di armi fra cui balestre ed esplosivi, oltre alla famigerata sega elettrica, e tentano l'assalto ai giocatori su ogni fronte. Dal canto loro,Chris e Sheva dispongono di un arsenale non indifferente e, in mancanza di proiettili, possono farsi largo con delle combo corpo a corpo di sicuro effetto, variabili a seconda del contesto.

La decina di ore che separano il giocatore dall'epilogo si dipana fra set d'impatto abilmente costruiti, che ricreano ora un villaggio abbandonato, ora una raffineria (uno dei luoghi più inflazionati degli ultimi tempi), per passare all'atmosfera inquieta di una palude. La varietà di ambientazioni procede con altrettanti cambi di marcia che conferiscono al gioco una maggior dinamicità: vi sono sezioni di sparatutto "su rotaie" di sicuro effetto scenografico, ma anche tunnel in cui un giocatore si preoccupa di far luce al compagno. Il motore graficoMT Framework di Capcom produce il tutto con un ottimo livello di dettaglio sia per quanto riguarda la complessità delle strutture, sia in termini di effetti speciali. La sua versatilità è particolarmente evidente nelle scene di intermezzo, in cui i personaggi godono di animazioni eccezionali. Purtroppo la versione Xbox 360 soffre della mancanza del V-Sync soprattutto se l'uscita è impostata a 1080p: in questo caso il quadro si scompone con una frequenza allarmante rispetto all'impostazione a 720p, di gran lunga la migliore. Il frame rate, d'altro canto, è stabile sui 30 fotogrammi al secondo, cosa che non accade sulla versione PlayStation 3, bloccata sì col V-Sync, ma penalizzata da una fluidità spesso insufficiente. Si sente la mancanza di un accompagnamento audio importante - il rumore dei passi ha il monopolio - e del doppiaggio in italiano, ormai comune sulle produzioni di un certo livello.

Resident Evil 5 meriterebbe di essere rigiocato più volte, quanto meno per sbloccare la nutrita schiera di bonus che va dai costumi alternativi ai potenziamenti delle armi; inoltre, torna in grande stile la modalità Mercenario, in cui fino a due giocatori affrontano 8 stage zeppi di avversari da liquidare. I difetti congeniti, purtroppo, invece che essere elogiabili "marchi di fabbrica" distintivi palesano un'ibernazione creativa che, nel segmento degli shooter, lascia Resident Evil 5 al palo. Come new entry della saga, delude l'assenza di tensione e atmosfera a causa delle situazioni prevedibili e una linearità poco congeniale. E' un peccato, poiché i tanti elementi apprezzabili sono pressoché annegati in un odore che sa di stantio, proprio come quello delle creature di cui si fregia.

Raffaele Cinquegrana

Aspetti Positivi: co-op ben fatto; frenetico; realizzazione tecnica di alto livello; arsenale bellico vario; buona intelligenza artificiale
Replay Value: buono. Campagna e modalità multiplayer Co-op con numerosi bonus da sbloccare
Aspetti Negativi: sistema di controllo vetusto; atmosfera carente di suspense; solita vicenda trascurabile; situazioni di gioco già viste
In Sintesi: Resident Evil 5 vive all'ombra del predecessore e ne riutilizza larga parte delle situazioni perdendo però l'atmosfera. Pur essendo a tratti spettacolare resta incatenato alle scelte del passato che lo fanno procedere con il freno tirato.

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