Mercato Videoludico in Crescita Nonostante la Crisi

La crisi dei consumi non interessa i videogame. E' questo il messaggio dell'ultimo rapporto redatto da AESVI in occasione dell IDEF di Cannes circa la situazione del mercato videoludico nostrano. Crescita a volume e a valore di rilievo per le console casalinghe e portatili, mentre la situazione del software per PC cala a picco.

Dai dati rilevati da GFK confrontando il primo quadrimestre 2009 e del 2008, il mercato dell'hardware ha registrato un +5,9% a valore e un +5,6% a volume. Crescono sia le console casalinghe - +7,7% a valore e +6,5% a volume - sia le portatili - +3,4% a valore e +4,9% a volume.

Dal canto suo, il software ha guadagnato un 8,8% a valore e un 2,1% a volume, dove le console dominano con un incremento dell'11,5% a valore e del 7,7% a volume a fronte di un continuo calo del mercato PC, a quota -20,5% a valore e -12,6% a volume. La pirateria sembra essere la maggiore causa di questa emorragia, anche se rifacendosi a un vecchio luogo comune potrebbe essere plausibile una costante migrazione del videogiocatore verso le piattaforme console, più stabili nel tempo e meno "laboriose" da mettere in opera.

E' interessante anche l'analisi sul rating dei videogame più venduti. Crescono in modo deciso i titoli classificati per un pubblico adulto (+6%) a fronte di un mercato composto per l'80% da vendite di titoli con classificazioni 3+, 7, e 12+.

AESVI individua nella capacità del settore videoludico di reinventarsi periodicamente e di attrarre nuove fasce di consumatori le principali medicine anti-crisi del settore. Per certi versi è un mercato ancora in erba - almeno in Italia - che giova di tutti i benefici della massificazione, fra cui l'incremento dei canali distributivi, l'ampliamento dell'offerta e un pubblico sempre più interessato all'argomento. Anche perchè rispetto alle altre forme di intrattenimento, il videogame offre un rapporto qualità/prezzo favorevole per interattività, intensità e durata dell'esperienza. Da non leggersi "i videogame sono economici", perchè nonostante il fenomeno sia ormai di massa ancora non si parla di un ribasso generale dei prezzi di listino.

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