Recensione/ Darksiders

Quale terrore provereste se schiere demoniache volessero farvi a brandelli? E se aracnidi giganti bramassero le vostre carni e vi aspettassero nelle tenebre per ghermirvi? Non scappereste in preda al panico col cuore in gola? No, se il vostro nome è Guerra!

Darksiders
Sviluppatore: Vigil Games
Editore: THQ
Distributore: THQ
Genere: Azione/RPG
Piattaforma: Xbox 360 (disponibile per PlayStation 3)
Titoli correlati: Ninja Gaiden II (Xbox 360); Soul Reaver (PlayStation 2)

Vento e tempesta

Allora uscì un altro cavallo, rosso fuoco. A colui che lo cavalcava fu dato potere di togliere la pace dalla terra perché si sgozzassero a vicenda e gli fu consegnata una grande spada.” Giovanni 6,4.

Con queste parole Guerra, il secondo cavaliere dell’Apocalisse, fa la sua comparsa nel mondo. La fine sembrerebbe giunta. Il Distruttore, sovrano dell’Ade, stufo di attendere che gli umani raggiungano il loro massimo splendore, inganna Guerra mentendo riguardo la rottura del Settimo Sigillo (simbolo di un patto di non belligeranza stipulato sotto l’egida dell’Arso Consiglio tra il Paradiso e l’Inferno) annunciando così la venuta dei 4 Cavalieri. Angeli e Demoni si danno quindi battaglia in uno scenario di devastazione nel tentativo di ripristinare l’Equilibrio. Ma per Guerra il destino è infausto: l’Arso Consiglio lo richiama all’ordine e lo accusa di aver scatenato l’Apocalisse senza motivo alcuno. La scelta è perire o dimostrare la propria innocenza, recandosi negli Inferi alla ricerca della verità.

Ha inizio così un’avventura che tiene incollati per ben oltre 15 ore, opera prima (esclusivamente single player) di Vigil Games capeggiati dal leggendario Madureira (disegnatore per la Marvel), dipanandosi in una trama che cattura, complessa e ben narrata. Superato il primo impatto dovuto alla missione iniziale - chiaramente posta ad incipit della storia ed atta a far prendere confidenza coi comandi - il gioco si snoda alla stregua di un atipico hack’n’slash, con un’infarinatura del genere RPG. La ripetitività tipica di questi titoli non si fa sentire nemmeno sulla lunga distanza seppur sempre di un “semi smash-buttons” si tratti. La quantità di combo non è enorme pertanto pur da un lato non offrendo un’ampia scelta dall’altro permette di padroneggiare al meglio quel che si apprende.

Presso un demone del quale Guerra fa conoscenza fin dalle prime battute è possibile acquistare nuove combo, pietre di Vita o di Ira (versione apocalittica del Mana) in cambio di anime raccolte sterminando orde di nemici o aprendo forzieri disseminati per le mappe. Inoltre lungo il proseguo della storia ritroveremo il cavallo infuocato di Guerra, Rovina, che oltre a permettere maggior velocità negli spostamenti varierà un minimo l’approccio alle numerose battaglie. Le armi sono molteplici - dallo spadone Divoracaos al Guanto Sismico passando per la classica Falce - carismatiche e potenziabili sia tramite l’utilizzo in combattimento, sia ritrovando Artefatti arcani dalle diverse caratteristiche. Proprio in queste possibilità di combinazioni e di upgrade delle armi troviamo l’aspetto più ruolistico del titolo, invero assai limitato ma capace di stimolare il giocatore a un utilizzo consapevole di quanto in proprio possesso a seconda della situazione.

Ottimo il level design, con mappe varie e su più livelli, che, unitamente alla quasi totale libertà di Guerra nel poter girovagare e a una ottima interattività con gli oggetti dello scenario, lasciano spazio a un aspetto più “perlustrativo” del gioco, anche perché spesso si dovrà (per necessità o per diletto) ripercorrere più volte zone già visitate per sbloccarne altre inizialmente inaccessibili. A un gameplay già vario si aggiunge la presenza costante, e in un crescendo di difficoltà, di “enigmi” quali ad esempio passaggi da raggiungere sfruttando diversi elementi dello scenario piuttosto che il recupero di chiavi particolari.

Graficamente balza all’occhio la scelta stilistica e cromatica del gioco: esagerata e fumettosa (a tratti ricorda World of Warcraft) la prima, colorata e brillante la seconda. Guerra è curato in ogni minimo dettaglio da cui traspare il tratto unico di Mad, e lo stesso si può dire dei nemici. Meno curati appaiono di contro gli scenari che, escluse alcune eccezioni, presentano texture non sempre all’altezza. Il motore somiglia incredibilmente a quello che ha animato Prototype (addirittura talune azioni sono pressoché identiche) e compie discretamente il proprio dovere sebbene si riscontri qualche problema di compenetrazione dei modelli poligonali. Il frame rate si attesta su buoni livelli presentando qualche sparuto rallentamento solo nelle fasi più concitate di combattimento. Nota assai dolente, fintanto che non verrà rilasciata l'annunciata patch, è un penoso problema di tearing costante, fastidioso e impossibile da ignorare.

Interamente localizzato in italiano, il sonoro non fa gridare al miracolo per quanto siano discreti gli effetti ambientali ed evocative le musiche - anche se a volte fuori luogo, indicando per esempio una condizione di pericolo laddove invece c’è calma piatta. Anche il doppiaggio, seppur buono, risulta a tratti un po’ “svogliato” e poco consono alla situazione. Un titolo insomma che colpisce per l’immediatezza e l’indiscutibile qualità sia artistica che narrativa i cui difetti tecnici (a volte purtroppo fin troppo evidenti) non inficiano minimamente il piacere di portare Guerra a compiere la sua devastante vendetta.

Andrea Franz

Aspetti Positivi: libertà di esplorazione; gameplay vario; trama convincente
Replay Value: scarso. Non esistono modalità differenti dalla campagna in singolo.
Aspetti Negativi: tearing snervante; realizzazione tecnica in alcuni frangenti sottotono
In Sintesi: Vigil Games fa centro con un ottimo gioco, vario, longevo, divertente. Consigliato sia agli amanti di Ninja Gaiden o Bayonetta sia a chi invece preferisce qualcosa di più “riflessivo”.

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