Recensione/ Deadly Premonition

Il titolo di Access Games arriva del tutto inaspettato ed è pronto a trasportare il giocatore in una tranquilla cittadina americana dove si è appena consumato un macabro omicidio. Si investiga sull'accaduto fra survival horror, interrogatori, sessioni di guida spericolata e partite a freccette

Deadly Premonition
Sviluppatore: Access Games
Editore: Rising Star Games
Distributore: Shardan
Genere: Avventura/azione
Piattaforma: Xbox 360
Titoli correlati: Forbidden Siren (PlayStation 2); Alan Wake (Xbox 360); Resident Evil (PC, PlayStation, Saturn)

Controllo Mentale

Nell'era dell'alta definizione non bisogna perdere la sana abitudine di andare al di là delle apparenze, altrimenti si rischierebbe di lasciare sullo scaffale una piccola gemma come Deadly Premonition. Il lavoro di Access Games per Xbox 360 sembra arrivare direttamente dalla generazione passata, con tanto di vetusti problemi grafici quali lo sfarfallamento delle texture e una generale carenza di dettagli. Oltre la veste grafica, però, si cela un videogame capace di appassionare come i grandi capolavori grazie a un cast di personaggi mai banali, la cui caratterizzazione mantiene il grado di interesse su altissimi livelli.


Dalle prime battute facciamo la conoscenza dell'agente dell'FBI Francis York Morgan (che tutti chiamano York, come non manca di sottolineare all'inizio di ogni conversazione), personaggio principale dell'avventura che sviluppa con il giocatore un rapporto del tutto nuovo. Questi infatti si consulta spessissimo con il detentore del pad per analizzare meglio i fatti o per fare commenti sulle situazioni, ma anche per sbrogliare il groviglio degli indizi raccolti nel corso dell'avventura. Il giocatore non è solo colui che controlla York, quindi, ma diviene anche Zach, una sorta di sua seconda personalità che lo accompagna in qualunque situazione. E' una soluzione intrigante che innalza di un grado ulteriore il coinvolgimento nella vicenda e porta verso una maggiore identificazione nel personaggio principale grazie a tutta una serie di discorsi e scambi di battute con Zach che riempiono i tempi morti. Inoltre, York è un fanatico dei film anni '80 e non manca di prodigarsi in chiacchierate con Zach circa il film preferito, con tanto di citazioni e dettagli che rendono il personaggio ancor più reale.

La caratterizzazione degli abitanti di Greenvale rimane uno dei punti migliori di Deadly Premonition: raramente banali o stereotipizzati, nei personaggi convivono lati buoni e oscuri che rendono i dialoghi un motivo in più per approfondirne la conoscenza. Alcuni di essi sono riusciti particolarmente bene, altri sono bizzarri all'inverosimile - come la signora Sigourney e la sua pentola mistica - ma nel complesso offrono personalità sfaccettate che ben si fondono con l'atmosfera di gioco.


La definizione di survival horror sta un po' stretta a un titolo come Deadly Premonition. Ci sono un macabro omicidio da risolvere e fantasmi reminiscenti di The Ring da abbattere, ma in fin dei conti sono solo gli espedienti per esplorare in lungo e in largo Greenvale, darsi da fare con le numerose missioni secondarie e dedicarsi agli hobby del posto, come il gioco delle freccette o la pesca. Abbraccia le dinamiche dei giochi free roaming e di quelli ruolistici, dove bisogna tenere conto della salute del protagonista tramite gli indicatori di fame e di sonno, oppure del suo aspetto, per esempio pulendone gli abiti o radendolo. L'implementazione di un orologio rende la vita in città più dinamica - anche se nel complesso è piuttosto spoglia - con negozi che seguono orari di apertura e di chiusura e personaggi che si rendono disponibili sono in alcuni momenti. Si possono acquistare veicoli per spostarsi nell'ampia mappa di gioco, ma si dovrà porre attenzione al livello di carburante e ai danni, e facendo visita al generale in carica dello sfasciacarrozze si potranno persino ottenere delle elaborazioni.


Insomma, in Deadly Premonition trovano spazio elementi del tutto atipici per un survival horror, che lo rendono innovativo e intrigante al tempo stesso. Ciò non significa che la parte d'azione sia secondaria. Quando si entra nella dimensione parallela che solo York è in grado di vedere, ci si trova a combattere con armi di vario genere contro diversi tipi di fantasmi, dove risolvere semplici puzzle ambientali e cimentarsi in ahinoi frustranti sezioni quick time tenendo conto anche dell'indicatore del battito cardiaco, che aumenta quando si trattiene il respiro o quando si corre. Il livello di tensione si mantiene su livelli discreti quando si affrontano i nemici standard, per poi salire quando si incontra l'uomo con l'impermeabile rosso: trattenere il respiro mentre ci si nasconde in un armadietto attendendo il momento propizio per fuggire ci ha dato una bella botta di adrenalina.


Purtroppo, il sistema di controllo a dir poco vetusto ci riporta nel mondo reale con qualche imprecazione di troppo causata dalla scarsa intuitività o dall'infelice combinazione di animazioni legnose e inquadrature spesso fisse. E' un peccato, in quanto Deadly Premonition fa tutto - e anche di più - per trasportare il giocatore nell'intrigo di Greenvale e nella maggior parte dei casi ci riesce egregiamente, complici l'ottima colonna sonora e il doppiaggio inglese. Infima invece la traduzione in italiano, afflitta da qualunque genere di errore sia possibile in un lavoro di adattamento. C'è tanta sostanza in Deadly Premonition, spesso più di quanta se ne trovi nei titoli di prima classe. E quando si è concentrati sull'intrigo, ci si accorge che in fin dei conti la realizzazione tecnica non è affatto male.

Raffaele Cinquegrana

Aspetti Positivi: ottima caratterizzazione dei personaggi; vicenda intrigante; struttura di gioco innovativa per un survival horror
Replay Value: discreto. 50 missioni secondarie e possibilità di esplorare liberamente la mappa
Aspetti Negativi: realizzazione tecnica datata; sistema di controllo problematico; traduzione in italiano piena di errori
In Sintesi: Deadly Premonition stupisce per la capacità di appassionare il giocatore grazie all'ottima caratterizzazione di vicenda e personaggi, che va ben oltre le lacune tecniche che potrebbero spaventare i più

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